ancora dubbi

Art.18, frenata della Camusso: "Non ci siamo"Contratti, Marcegaglia: Fornero riveda proposta

La leader della Cgil: "Ci aspettiamo delle risposte alle nostre proposte martedì". Poi: "La sfida per l'Italia è la crescita". Sulla Fiat: "Non consideri l'Italia la ruota di scorta della produzione degli altri Paesi" . Allarme da Confindustria: "Sulla flessibilità in entrata c'è grande preoccupazione, si rischia di aumentare la disoccupazione"

16 Mar 2012 - 18:47
 © Ansa

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Rischiano di arenarsi le trattative fra esecutivo e sindacati sull'articolo 18. "Vedremo quali proposte saranno fatte: quelle sentite finora dal governo non ci convincono, e non vanno bene", ha dichiarato Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, parlando della riforma del mercato del lavoro.

"Per noi l'articolo 18 - ha aggiunto la leader sindacale - è una tutela generale, ha una funzione di deterrenza rispetto all'arbitrio dei licenziamenti. Quindi una discussione deve partire dal salvaguardare questo principio". Poi: "Abbiamo enumerato quali sono le cose necessarie per arrivare a un accordo, e martedì ci aspettiamo delle risposte".

"Gli accordi sono possibili quando c'è un merito che viene condiviso: se dovessi dirlo oggi, credo che ci sia ancora della strada da fare" ha anche sottolineato la leader sindacale.

Alla domanda sul fatto che le misure per la crescita sembrano slittate, Camusso ha risposto: "Questo mi sembra l'orientamento che hanno assunto ieri sera. Noi abbiamo detto, e continuiamo a dire, che anche facendo una bellissima riforma del mercato del lavoro, questo non determina la creazione di un solo posto di lavoro, e che il vero tema per l'Italia è la crescita".

Quanto a Fiat, ha aggiunto: "Noi chiediamo al governo che la Fiat investa in Italia, che faccia dei modelli per essere concorrenziale sul mercato europeo, non consideri l'Italia la ruota di scorta delle produzioni degli altri Paesi. Questa mi pare la sfida rispetto alla quale risposte non ci sono".

Marcegaglia: "Governo riveda flessibilità in entrata"
Il governo riveda la proposta fatta sulla flessibilita' in entrata, nella trattativa sulla riforma del mercato del lavoro, e torni alla versione precedente. E' l'appello della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, oggi a margine del convegno "Cambia Italia". "La nuova proposta - ha detto - prevede un aumento di costi e di burocrazia, con il rischio che invece di aumentare l'occupazione ci sia una riduzione. Chiediamo al ministro di tornare sulle posizioni proposteci nella prima bozza, perché altrimenti i contratti a termine sarebbero per noi troppo onerosi. In Germania ad esempio, Paese che tutti guardano un po' come ad un punto di riferimento, un contratto a termine costa meno di uno fisso".

"La possibilità di arrivare a un accordo c'è, siamo anche disposti a discutere ad oltranza 24 ore su 24 per arrivare a questo obiettivo, certo la cosa più importante è che sia una buona riforma - ha aggiunto -. Trattiamo proprio per cercare di arrivare ad un buon accordo, ma se sulla flessibilita' in entrata le cose dovessero rimanere come sono, sara' difficile raggiungere una soluzione". "A proposito di articolo 18, siamo d'accordo sul reintegro per motivi discriminatori, mentre negli altri casi, come per esempio per motivi disciplinari, ci vuole l'indennizzo", ha poi precisato la leader di Confindustria.

Fornero: concordia tra le parti per una vera riforma del lavoro
''E' anche arrivato il momento della concordia in questo Paese, e responsabilità è arrivare a un accordo che superi le divisioni, le impostazioni un po' ideologiche che hanno impedito di camminare insieme nella soluzione dei problemi per il Paese''. E' quanto ha affermato, il ministro del Lavoro Elsa Fornero. "La riforma del mercato del lavoro, ha proseguito, ''la facciamo perche' vogliamo aumentare l'occupazione che è troppo bassa, ridurre strutturalmente la disoccupazione. Una riforma che si ispira a un principio di inclusione. Inclusione - ha argomentato - è il contrario della precarietà''.

Monti: riforma del lavoro è una priorità
"La riforma del lavoro è una priorità per il governo". E' quanto ha affermato il premier Monti in una lettera inviata alla sesta edizione del premio Marco Biagi. "Stiamo mettendo in campo le energie migliori - ha scritto - per consentire al nostro Paese di beneficiare di maggiore equità, anzitutto tra generazioni e sessi, e di maggior orientamento al mercato". "A queste energie manca purtroppo un contributo determinante: quello di Biagi", ha concluso.

Bonanni: nessuno strappi la tela
"Io so che ieri sera il summit e' andato bene tra forze che sostengono il Governo e Monti. Mi risulta che le forze si sono riferite esclusivamente alle posizioni sindacali e imprenditoriali, tenendo il giusto equilibrio mi pare che si sia aperta una buona prospettiva, se ciascuno sta al proprio posto e se ciascuno si mantiene in equilibrio sapendo che le parti sono tante e bisogna farle convergere. Spero che nessuno strappi una tela cosi' lungamente tessuta in modo certosino". Lo ha detto il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, a margine del convegno organizzato da Confindustria a Milano dal titolo 'Cambia Italia'.

Ma Vendola dice no
''Oggi non sappiamo ancora qual è la proposta precisa che sta maturando al tavolo del confronto sul mercato del lavoro. Ma certo la proposta di riforma del mercato del lavoro presentata dal governo nella notte, per quello che si conosce, va nella direzione sbagliata, quella già imboccata a suo tempo da Berlusconi''. Lo afferma Nichi Vendola.

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